A me è piaciuto!

Mattiuzzo Paolo – Codogno

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Le riviste scientifiche a scuola

NOI CONTINUIAMO A RAGIONARE E A PRODURRE:
Visentin Santolin

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Un viaggio nel Trecento

DA LEGGERE
http://corrierefiorentino.altervista.org

di Simonato Pietro e Giulio Bellese

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Il Decameron rivisitato

Giovanni Barison – Paolo Mattiuzzo

 

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Le cronache di Silvio

Copyrightmafia e giletmafia e massoneriavia della seta cronaca di Silvio

 

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Volterra News

La Francia ribelle

La rivoluzione Francese dei nostri tempi

di Pietro Santolin 4^A

Chi sono e che cosa vogliono i ribelli partecipanti al movimento dei Gilet Gialli in Francia?

La protesta, portata avanti da persone comuni, nasce subito dopo l’aumento della tassa sui carbon fossili, dovuto all’attuamento di alcune politiche ambientali.

Il movimento ha raccolto inizialmente persone residenti nelle zone periferiche della Francia, ovvero coloro che ritengono indispensabile l’utilizzo dell’auto per gli spostamenti: “preferisco tassare il carburante che il lavoro” ha dichiarato Macron.

L’organizzazione della protesta è stata portata avanti tramite Facebook e il primo giorno sono scese in piazza circa 280.000 persone. Alcune delle manifestazioni sono degenerate sino a richiedere l’intervento della polizia antisommossa; i manifestanti danno la colpa agli infiltrati, perlopiù ragazzi, che vedono la protesta come un momento di anarchia, ed una giustificazione per compiere atti vandalici.

Da inizio novembre 2019, quando il tutto è nato, fino ad ora, il movimento si è sfoltito ma rafforzato, i manifestanti hanno ora stilato una serie di richieste per il governo, come l’abolizione della tassa sul carburante, l’eliminazione della povertà ed un salario minimo di 1300 euro.

Internamente il movimento si presenta però debole ed disorganizzato, l’assenza di una guida interna espone quest’ultimo a episodi di estremismo, a cominciare da coloro che richiedono le dimissioni di Macron, sino ad arrivare a gravi episodi di antisemitismo ed anti europeismo.

Alcuni membri puntano addirittura alla creazione di un partito dal nome “gli emergenti” mirando ad una riforma sociale e fiscale.

Non rimane che restare a vedere come questo movimenti si evolverà, si scioglierà o si rafforzerà.

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GIOVANI GIORNALISTI

Ouedraogo Silvio

EUROPA. Gli eroici Stati sovranisti contro i poteri forti.

<< SOPRAVVIVERE O VIVERE AL MEGLIO? >>

Da insieme fino alla fine a insieme finché dura.

BRUXELLES. La sede del Parlamento dell’UE luogo di tumulti, scontri e colpi di scena.

Sembra un nuovo tipo di intrattenimento ma così non è, le elezioni europee 2019 fulcro di un nuovo “cambiamento”.

Nemmeno l’Asse Berlino-Parigi di Merkel-Macron poteva aspettarselo,l’Europa a più velocità a cui si è abituati ha sottovalutato la presenza di scheletri nell’armadio,scheletri del passato.

La paura del terrorismo che porta a quella della diversità, dell’integrazione e dell’incontro, ha risvegliato le ombre del fascismo dello scorso secolo.

L’Europa, un’Unione senza collaborazione comune sui grandi temi, è debole.

Una debolezza che espone ai gruppi di pressione internazionali delle banche, delle lobbies e delle multinazionali.

La presenza di queste lacune porta l’eco della voce del popolo ormai stanco,il cosiddetto “populismo”, strumentalizzato dai partiti per porre l’attenzione su un nemico comune, lo straniero, l’altro.

Si evidenzia il fanatismo religioso che imperversa nella società di oggi.

Un motivo che divide, lasciando l’Europa ai piedi dei giganti della globalizzazione.

La soluzione sta nel mobilitare l’opinione pubblica.

Meglio aspettare l’ennesimo diktat con obiettivo “Divide Et Impera” o ripartire dall’Europa dei cittadini?

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PROGETTO GIORNALISMO

Matteo Costantin 4°A

La fine della diplomazia

Trump cambia il mondo

Le insolite manovre del presidente

Dal suo arrivo alla Casa Bianca molte cose sono cambiate, e molte altre cambieranno.

In contrasto con l’alleanza europea, Trump svalorizza la NATO e sembra aspettare che l’Europa pian piano si sgretoli, smantellando la diplomazia e basando la sua politica estera sull’antagonismo. Mentre il Vecchio Continente è in preda ai nazionalismi e ai sovranismi, Trump si concentra sui paesi orientali, dove vede enormi fonti di ricchezza sulle quali mettere la mani.

In quanto a politica interna impone forti dazi sulle merci provenienti dall’estero, rafforzando la propria economia e indebolendo quella di altri stati leader mondiali. Tuttavia suoi movimenti sessisti e il suo rifiuto dell’accordo COP24 sulla salvaguardia dell’ambiente, gli costano le critiche da parte di molti, che comunque il presidente riuscirà a zittire agendo sulla stampa.

Che ne sarà del mondo fragile sotto il controllo di un uomo così?

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Giovani talenti

Bello!SOGNARE D’AUTUNNO

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Sperimentazioni

Noi ci siamo divertiti!

La luce nella mente Gulliver

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NUOVE LETTURE

Mary Shelley

Una pioniera del femminismo

di Giulio Bellese e Aurelio Gusso

In questo breve testo viene descritta la vita di una celebre scrittrice inglese, Mary Shelley. Si parte dunque dal film “Mary Shelley – Un amore immortale” arrivando ad analizzare gli aspetti storici del periodo in cui è vissuta e la condizione che avevano le donne sempre nello stesso periodo.

Inghilterra ottocentesca, è in questo periodo caratterizzato da numerosi letterati di spicco, da ribellioni per rivendicare i propri diritti, da miglioramenti delle condizioni di vita, in cui è ambientato il film.

Mary Shelley – Un amore immortale” (USA, Regno Unito, Lussemburgo; 2017), diretto da Haifaa al-Mansour, è un film di tipo biografico che descrive la vita della scrittrice inglese Mary Shelley.

Questo film descrive la vita di una giovane Mary, che proviene da un ambiente colto, in cui il padre è un libraio e scrittore famoso; la madre è un’ attivista famosa morta mentre dava alla luce Mary. In Scozia Mary conosce Percy Bysshe Shelley, un giovane poeta radicale. Nasce quindi fra i due un amore molto forte, che sarà il tema principale del film.

Questo film dunque è ambientato nell’Ottocento. E’ un periodo molto attivo nell’ ambito delle rivolte sociali, che vertono sulle tematiche dei diritti, in particolare della donna, e per il miglioramento delle condizioni di vita.

Le città industriali e portuali crescono ( coerenza del tempo verbale) di importanza, portando alla formazione delle prime conurbazioni, ovvero città con attorno piccoli centri abitativi. Vengono inoltre finanziate numerose opere pubbliche, per aumentare lo stato di benessere della popolazione.

La società, nell’Ottocento, è suddivisa in classi sociali: gli operai e gli agricoltori, formano ancora una volta la classe più povera della società. C’è poi la borghesia suddivisa a sua volta in alta e bassa borghesia. L’alta borghesia è formata da liberi professionisti (avvocati, medici) e da proprietari di industrie e finanzieri; mentre la bassa borghesia è formata da commercianti, impiegati, funzionari.

Infine c’è la classe dei nobili.

Questa suddivisione in classi sociali si nota molto nel film, principalmente per il fatto che nell’Ottocento esistono diversi tipi di abitazioni in base all’appartenenza ad una determinata classe sociale. Le persone che appartengono alla classe sociale più bassa, infatti, hanno come abitazione un monolocale di piccole dimensioni e con scarse condizioni igieniche, che sono spesso caratterizzate dal fenomeno del sovraffollamento.

Questo si può evidenziare quando Mary e Percy scappano e affittano una casa molto piccola e con scarse condizioni igieniche.

I borghesi, invece, hanno abitazioni di modeste dimensioni che, al loro interno, dispongono di diversi comfort disponibili all’epoca, con anche locali suddivisi in base al loro scopo. Questo si può vedere quando Mary, sua sorella e Percy, si stabiliscono in una casa più grande e con condizioni generali migliori.

Infine, i nobili posseggono addirittura interi palazzi o ville di campagna che hanno delle dimensioni enormi; come la villa posseduta da Lord Byron a Ginevra.

A proposito di casa …

La donna, in questo periodo, è considerata come signora della casa; è costretta a trascorrere lì la maggior parte del tempo, dedicandosi alla cura della casa e dei propri figli. Inoltre ogni opinione che la donna esprime, viene costantemente criticata, considerata di irrilevante importanza.

La donna è inoltre esclusa dalla vita pubblica, non può quindi partecipare alle votazioni o ricoprire cariche pubbliche, venendo così considerata inferiore all’uomo.

Tutto cambia nella seconda metà dell’800, quando le donne cominciano a rivendicare il diritto di voto e, negli USA, vengono fatte le prime riunioni per valorizzare la donna. Questi comportamenti si possono rispecchiare nella figura della madre di Mary, Mary Wollstonecraft, che fu una delle maggiori esponenti del movimento per l’emancipazione delle donne.

Vengono istituite le prime scuole pubbliche, diffusa la stampa ed ampliata la partecipazione alla cultura.

Mary Shelley si contrappone alla mentalità maschilista di questo periodo; ella infatti ha una vita molto movimentata e ricca di episodi che hanno caratterizzato la sua visione della vita.

Ecco alcune notizie biografiche.

Mary Shelley nacque a Londra il 30 agosto 1797, con il nome di Mary Wollstonecraft Godwin,in una in una famiglia colta: la madre, Mary Wollstonecraft era una filosofa ed una scrittrice, e il padre, William Godwin, un filosofo e pensatore politico.

La madre di Mary morì pochi giorni dopo la sua nascita, quindi fu il padre a crescerla.

Il padre ebbe un periodo di grande crisi quando, nel 1805, decise di creare una casa editrice che però non riuscì a fruttare; facendolo così indebitare sempre di più e di rischiare addirittura la prigione.

L’istruzione di Mary fu poco formale, il padre infatti istruiva la figlia mediante i libri della sua voluminosa biblioteca, e la faceva assistere alle visite di alcuni intellettuali ,rendendo così Mary una ragazza molto intelligente e brillante per la sua età. Nel 1812 il padre di Mary decise di mandarla in Scozia, forse per allontanarla dalla brutta situazione economica che li affliggeva. Proprio lì Mary conobbe Percy Bysshe Shelley, con il quale iniziò una profonda storia d’amore che culminò nella loro fuga assieme alla sorella di Mary, Claire, nel 1814 in Francia.

Viaggiarono attraverso tutta la Francia fino a stabilirsi in Svizzera. La complicata situazione economica, però, li portò a ritornare in Inghilterra, rimanendo senza soldi e . In Inghilterra Mary partorì la loro primogenita, che di lì a poco morì dato che era nata prematuramente; questo fatto segnò molto Mary, ma in seguito ebbero un altro figlio, che riuscì a sopravvivere.

Nel 1816 i tre, assieme al figlio di Mary e Percy si diressero nella villa di Lord Byron a Ginevra. Visto che quell’estate era molto piovosa, Lord Byron decise di fare una gara di racconti di fantasmi in cui il più bel racconto avrebbe vinto, e fu proprio qui che Mary, incoraggiata da Percy, scrisse il suo più celebre romanzo: “Frankenstein”.

Nel maggio del 1817 “Frankenstein” venne pubblicato in forma anonima, dato che nessun editore voleva pubblicare un libro scritto da una donna.

Percy morì nel 1822, quando salpò in barca da Livorno e non tornò mai più. Dopo la morte di Percy, Mary visse a Genova per un anno e si dedicò interamente alla crescita del figlio, mentre le condizioni economiche erano molto precarie. Nel 1851 Mary morì di un presunto tumore al cervello all’età di cinquantaquattro anni.

Mary Shelley ebbe una vita molto difficile, alternando spesso momenti di massima felicità a momenti di profondo dolore e depressione. Mary fece della scrittura la sua unica via di fuga da una vita così difficile e anche i suoi versi parlano soprattutto del dolore e di ricordi laceranti. Se ciò non bastasse, a Mary vennero inoltre imposte molte limitazioni da suo suocero Timothy per poter avere una rendita a favore del figlio.

Si può concludere dicendo che Mary è conosciuta per la sua più celebre opera: “Frankenstein (o il moderno Prometeo)”.

Opera scritta nel 1816, quando è in compagnia di suo marito e di sua sorella, ospite di Lord Byron.

Questo romanzo gotico nasce grazie ad una gara di testi creata da Lord Byron come passatempo, dato che gli ospiti fra cui J. Polidori, autore de “Il Vampiro” sono sempre chiusi in casa a causa del continuo maltempo di quell’estate.

Frankenstein” narra di un uomo dedito alla scienza che un giorno, decide di sovvertire le leggi della natura. Egli crea un essere seguendo l’ideale dell’ ”uomo perfetto”,gli dà la vita ma si accorge poi dell’errore commesso perchè l’essere si rivela una creatura mostruosa.

La storia sarà quindi un susseguirsi di incontri tra il mostro e il suo creatore, che
porteranno a continui conflitti, sofferenze e sensi di colpa.

Il successo di questo romanzo è inizialmente soffocato da un emergente Percy Shelley, marito di Mary. Il fatto che lei sia sposata con Percy crea molte volte l’idea errata che sia stato Percy a scrivere il testo, e non Mary.

Il successo del libro comincia ad affermarsi solo venti anni dopo la sua creazione.

Con Mary si può già parlare di femminismo?

Nel moderno femminismo uno dei punti più importanti è l’emancipazione della donna. Mary ha conseguito questo obiettivo pubblicando “Frankenstein” non più in forma anonima ma con il proprio nome, riuscendo così a sconfiggere i pregiudizi di una società maschilista.

Figlia del filosofo determinista William Godwin e moglie del poeta romantico Percy Shelley, Mary è riuscita con il suo romanzo a emanciparsi dalle (due) figure tutelari maschili, producendo negli anni opere progressiste.

Non è stato un caso la regista del film abbia scelto questo tema.

Dopo aver denunciato il fondamentalismo e la poligamia in Arabia Saudita, e aver girato il primo film saudita della storia, “La bicicletta verde”,la regista Haifaa Al-Mansour ha proseguito con Mary Shelley la sua ricerca personale sull’esclusione della donna dalla partecipazione dalla vita politica e culturale.

L’emancipazione femminile è forse la vera chiave di lettura di tutto il film, una costante che unisce la vita della regista e del personaggio protagonista. Haifaa e Mary sono due grandi donne, coraggiose e ribelli, a modo loro e con l’arte, una con il cinema e l’altra con la penna.Haifaa Al-Mansour esprime la dura lotta per la parità di diritti la conosce bene e quindi portare sullo schermo una giovanissima, intelligente e combattiva donna dell’Ottocento non può che essere stato per lei un grande piacere.

Mary Shelley ha appena 18 anni quando sceglie di mettere in gioco tutto per amore di un uomo dannato, e per la scrittura del libro che la renderà famosa, “Frankenstein”.

Nel film, a vestire i panni della scrittrice è Elle Fanning, che dice:“Poter interpretare una donna che era così avanti con i tempi su tantissime cose, mi ha davvero colpita. Ero molto nervosa e spaventata, perché nessuno ha mai raccontato prima questa storia, e perché è davvero speciale. Ho pensato che tutti dovessero conoscerla. Sebbene ambientato nell’Ottocento, penso che il suo percorso sia molto moderno e rilevante anche per il mondo di oggi”.

L’emancipazione delle donna però non è un fatto remoto e ormai inesistente; questo tema infatti è ancora molto presente nella società odierna.

L’evento importante si è verificato nel 1946, quando fu indetto il referendum istituzionale per scegliere tra monarchia o repubblica; e per la prima volta le donne vennero chiamate al voto.

Oggi l’Italia si trova al 41º posto per uguaglianza di genere.

Le retribuzioni degli uomini in Italia sono mediamente superiori a quelle delle donne: nel 2004, ad esempio, il monte salari maschile (reddito complessivamente percepito dagli uomini italiani) era superiore di circa il 7% rispetto a quello femminile, mentre nel 2010 questo divario è arrivato al 20%. Ciò si verifica perché l’occupazione femminile è concentrata su lavori a più bassa retribuzione, e perché, a parità di mansioni, gli stipendi maschili sono, seppur leggermente (del 2%), superiori.

Le donne, inoltre, hanno minori possibilità di beneficiare delle voci salariali accessorie, quali gli incentivi o gli straordinari.

E che dire di altri Paesi?

Le donne nei paesi più arretrati si trovano ancorpiù in una situazione di disparità rispetto a quella degli uomini soprattutto in Sud-America, Africa e nei paesi arabi.

Numerose e diverse culture hanno delegato alle donne ruoli ben precisi, limitati alla procreazione e alla cura della prole e della casa.

Sin dai tempi antichi la donna veniva vista come un soggetto debole e vulnerabile e doveva quindi essere protetta da un uomo.

In Medio Oriente, in Africa e nel subcontinente indiano la parità è ancora un miraggio; in certi paesi inoltre, come l’Afghanistan e l’Iran, i loro diritti erano tutelati in passato, ma sono stati calpestati con l’avvento di politiche più restrittive nei confronti delle donne.

Il ritorno al burka testimonia, appunto, il ritorno all’arretratezza e alla negazione dei diritti delle donne, che si sono viste private di ogni diritto civile e forma di libertà.

Le donne, prigioniere del burka, non possono frequentare scuole o università, e la casa è diventata il luogo della loro segregazione.

In alcuni paesi come il Marocco o la Malesia l’emancipazione è concessa solo alle donne delle classi più ricche; nelle zone rurali l’inferiorità continua, così come il carico di lavoro che il genere femminile deve sopportare.

La condizione della donna non è quindi uniforme nel pianeta. La maggior parte di esse vede continuamente calpestati i propri diritti o completamente negati.

Fortunatamente in Occidente non è più così, le donne hanno lottato duramente per secoli per ottenere i diritti di uguaglianza.

Ci sono donne che hanno lottato, rischiando la propria vita per ottenere i propri diritti ,eroine di un mondo incapace di capire che le persone sono uguali indipendentemente dal sesso.

La lotta delle donne riporta all’origine della festa delle donna, quando 129 operaie di un’industria tessile di New York morirono bruciate perché protestavano per le condizioni disumane di lavoro.

Ancora oggi si pensa che la condizione delle donne è ancora condizionata dalla disuguaglianza. Indicatori sociali ed economici mostrano che sono le donne a sopportare il peso maggiore dell’arretratezza culturale ed economica nelle comunità più povere.

Nel mondo moderno e occidentale sembra che sia stato raggiunto un livello di parità tra donne e uomini: ma non è proprio così.

In ambito legislativo si potrebbe dire di sì (per esempio nella costituzione italiana) ma al di fuori di esso no.

In Italia stanno proliferando i concorsi di bellezza, gli spettacoli televisivi che mostrano donne poco vestite, utilizzate per il fascino. Negli ultimi decenni, i media occidentali puntano a fare in modo che la donna abbassi il concetto che ha di se stessa, fino a ritenere di valere soltanto per le sue qualità estetiche.

L’invasione massiccia di questi programmi e delle pubblicità, rischiano di farci perdere di vista che prima ancora di essere donne o uomini, siamo persone, e come tali abbiamo diritto al rispetto del nostro corpo e della nostra dignità di esseri umani. Le risorse dell’umanità sono sia “maschili” che “femminili”, e risulta impossibile un vero progresso culturale e umano se non si integrano tutti gli aspetti, e se non si diventa capaci di rispettare ogni essere umano nel suo valore di persona.

Quanti spunti di riflessione presenta il film !

Il film è interessante per il modo in cui mostra la società dell’Ottocento; in una maniera molto fedele alla realtà e che aiuta lo spettatore a comprendere bene l’ambientazione culturale e temporale della storia narrata.

In particolare, costumi degli attori sono molto curati nei dettagli senza lasciare nulla al caso, e sono anche loro un tassello molto importante dell’ambientazione storica.

Inoltre, il modo con cui viene mostrato il personaggio di Mary permette di capire bene la sua vita. Si può notare che la scrittrice si trova spesso in uno stato di sconforto e malinconia, cosa che permette anche di capire da dove provengono i sentimenti del mostro del romanzo “Frankenstein, o il moderno Prometeo”.

 

 Sitografia

https://www.comingsoon.it/film/mary-shelley/54795/scheda/;

https://doc.studenti.it/appunti/storia/societa-800.html;

https://it.wikipedia.org/wiki/Mary_Shelley;

https://www.mymovies.it/film/2017/astorminthestars/,

https://www.artribune.com/arti-performative/cinema/2018/08/mary-shelley-film-haifaa-al-mansour/;

http://www.sipario.it/siparioscuolasociale/item/9743-la-condizione-femminile.html.

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Aspiranti giornalisti ritornano

Né invasione, né vantaggio

Immigrazione fenomeno reale e internazionale

Da dove vengono i migranti?

L’immigrazione mette alla prova l’umanità.

di Giulio Bellese 3^A

L’immigrazione è un fenomeno che indica l’ingresso o l’insediamento, in un paese o in una regione, di persone provenienti da altri paesi o regioni.

La percezione che alcune persone hanno sull’immigrazione oggi è molto negativa.

Pensano di essere “invase” , anche se realmente i migranti rappresentano una piccola percentuale rispetto all’intera popolazione del Paese.

Questa percezione è spesso indotta dai mass-media.

Il mercato del lavoro trae però numerosi vantaggi da questa situazione ; si utilizza una manodopera a basso costo.

Le motivazioni vengono descritte dalle cinque P: il lavoro del migrante infatti è precario, poco pagato, pesante, pericoloso e penalizzante socialmente.

I Paesi dell’Unione Europea dovrebbero prendere maggiormente responsabilità a riguardo e integrare nel rispetto della dignità.

Per questo serve aiuto delle organizzazioni sovranazionali come ad esempio l’ONU.

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La voce dei giovani rivendica interventi efficaci

Progetto contro la violenza sulle donne

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La prof. recensisce lo studente

NATURA MORTA di Lorenzo Nardean-Campiello giovani 2018-antiga/edizioni

Recensione di Piera Isgrò

E’ l’uomo artefice del proprio destino?

Un interminabile quesito che affida al lettore una risposta risolutiva.

Si tratta di “Natura morta” di Lorenzo Nardean, terzo classificato al premio Campiello giovani 2018.

Spettatore della vita, in attesa di sospirati eventi, Arturo Benni decide di vivere nella sua torre d’avorio, tra collezionate paccottaglie che fermano il tempo, nella rimozione del suo fluire o, per meglio dire, nella determinazione di voler cancellare un doloroso rimpianto.

Fra incomprensioni familiari e qualche balsamica conversazione con l’amico Simni, il protagonista sedimenta le ore del giorno , intrappolato nel ritardo di un’occasione perduta.

Un amore segreto, una forte alchimia dalle bellissime labbra si è volatizzata nella sua indecisione e porterà il signor Benni a rinchiudersi nella “natura morta” della sua inettitudine. “Ma , com’è tipico dei sogni, Benni non aveva nessuna percezione di se stesso.”

Uscire da quell’angolo di mondo per rivedere lei , decidere di rientrarvi irrevocabilmente e trovare nella scrittura lo scioglimento delle tensioni depositate nell’anima, diviene per lui occasione di redenzione.

E’ proprio “l’uomo che non c’era” che scoprirà a sorpresa una leopardiana fusione tra amore e morte, nell’annullamento del dolore e nell’appagamento eterno.

Profondità di temi e scioltezza espressiva, filosofia e ironia , telling and showing si manifestano in questo originale racconto, in un condensato di bellezza.

Piera Isgrò

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Il Salotto letterario in aula 2°

Salotto letterario due

Da leggere…

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