La visione poetica del mondo

Leggo questo interessante post di D. Bressanini e subito penso alla collega e coautrice Piera Isgrò.

Il tema in poche parole:

I poeti, spesso, accusano la scienza di togliere poesia agli oggetti dotati di intrinseca bellezza – pensiamo ad un fiore – e ritengono che chi si occupa di scienza non sia in grado di apprezzarla.

Ricercatori e scienziati invece ritengono, al pari dei poeti, di saper vedere la bellezza della natura e – cosa preclusa al poeta – di poter cogliere quella bellezza più intima che si può vedere solo con gli strumenti della scienza.

Questo è il parere del grande fisico R.Feynman, premio Nobel per la Fisica, che si può sentire in un video nel post sopra citato.

Il mio parere personale è che tutti gli strumenti, intellettuali e non, sono utili per cogliere la bellezza della natura o la bellezza tout court. Ma non è indispensabile possederli tutti; indispensabile, invece, è essere convinti che la ricerca della bellezza è lo scopo della vita.

Il vostro?

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14 risposte a La visione poetica del mondo

  1. Alessio Damiano ha detto:

    La vita è una cosa meravigliosa, ma non nasce tale, tutti percorriamo un cammino e durante questa camminata dobbiamo saper cogliere tutti gli attimi di felicità.
    La felicità non si può comprare ma si può creare, come un emozione o un sentimento…per esempio avvolte osservare una cosa odierna in un determinato momento e/o situazione, come appunto semplicemente un fiore, il cielo, o le stelle possono scaturire forti emozioni in noi.
    Le emozioni nascono da qualcosa che per noi è bello… e qui si apre un “miniconcetto” di bellezza, che il più delle volte non riguarda propriamente la bellezza estetica ma qualcosa di più profondo…per esempio di un fiore possiamo stupirci della sua bellezza estetica, di una stella però ci colpisce il fascino della sua natura, che secondo me è l’ altro aspetto della bellezza.
    Tornando al testo del post, secondo me scienziati e poeti hanno entrambi interesse nella scoperta della bellezza, solamente che la scienza da una spiegazione materiale (ma reale) del concetto mentre la poesia cerca di esprimere tale concetto in modo più morbido facendo riferimenti alle emozioni che questa provoca.

    A MIO PARERE NON ESISTE UN SENSO STANDARD DELLA VITA, LA VITA E’ UNA COSA CHE NON ABBIAMO DECISO NOI DI AVERE, CI E’ STATA DONATA (secondo gli scienziati dai nostri genitori, secondo alcuni da Dio) DI CONSEGUENZA DOBBIAMO ACCETTARLA E CERCARE DI FARE QUALCOSA DI IMPORTANTE NELLA NOSTRA ESISTENZA.
    Concludendo IL SENSO DELLA VITA E’ QUELLO DI ESSERE, ESISTERE, IN UNA REALTA’ DI CUI NESSUNO POTRA’ MAI SPIEGARE NESSUN PERCHE’, NE’ FILOSOFI NE’ SCIENZIATI NE’ POETE E TANTO MENO I CLERICI….—>e qui sopraggiungono altri concetti molto molto espansivi……..

  2. pieraisgro ha detto:

    La bellezza è rispondere agli amici, accantonando il silenzio; è ascoltare un’appassionato scienziato mentre parla delle proprietà dei fenomeni naturali per poi regalargli una poesia; è comunicare con i giovani ed emozionarsi insieme a loro; è accorgersi che la creazione non è finita e che c’è bisogno anche di te.

  3. morritz ha detto:

    Concordo con Igor

  4. Igor R. ha detto:

    chiunque è capace di apprezzare le bellezze dfelle piccole cose, o per lo meno quasi chiunque….la sostanziale differenza a mio parere sta nel fatto che agli studiosi è più difficile “sognare” sulla bellezza delle piccole cose perchè conoscendone la realtà razionale hanno ben poco da immaginarci sopra…i poeti invece sono èpiù liberi di fantasticarci su…ovviamente questo non toglie che un buon studoso potrebbe essere anche un buon poeta…

    • bobcarr ha detto:

      @Igor

      “agli studiosi è più difficile “sognare” sulla bellezza delle piccole cose perchè conoscendone la realtà razionale hanno ben poco da immaginarci sopra”

      “per gli studiosi è …”

      a parte l’italiano, perchè affermi ciò? dimostrazione prego.

    • Igor R. ha detto:

      semplicemente perchè è la realtà dei fatti diciamo..ovviamente nhon è una cosa che si estende a tutti..io mi baso sulle mie misere conoscenze..ma solitamente quasi tutti gli scienziati non credono in dio o cmq sono maggiormente convinti che non esista…e IO PENSO che qundi la maggior parte di loro apllichi una cosa simile anche alla realtà delle piccole cose, cioè,se vede un certo fiore ci vede che ne so un’orchidea nana del nord (nome puramente inventato per fare un esempio,non me ne venivano altri),mentre una persona più “ignorante” in materia dice ah che bel fiore..la dimostrazione non c’è non la so dare ma il mio pensiero è questo..ciò ovviamente non toglie che le capacità di entrambe le categorie di sognare e fantasticare sulle cose e sulla loro bellezza è a pari livello..

  5. bobcarr ha detto:

    @morritz

    Se sai definire la bellezza, l’hai già trovata.

    “Noi cerchiamo la bellezza stessa o il suo significato?” che significa?

  6. morritz ha detto:

    Bisogna prima dire cos’è la bellezza.
    Noi cerchiamo la bellezza stessa o il suo significato?

    Giulio “Morritz” Moretto – “I’m a boy and I’m a man, I’m eighteen”

  7. vianello ha detto:

    Secondo me anche gli scienziati riescono a cogliere la bellezza nelle cose, ma così è per tutte le persone, anche io,persona comune senza particolari doti scientifiche e letterarie, però a volte mi capita di fermarmi a guardare il cielo,o un fiore e apprezzarne la bellezza. Poi è ovvio che i poeti riescono ad esprimere le proprie sensazioni in maniera migliore (con poesie appunto), però è sbagliato far passare gli scienziati come persone sterili

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